Jason Bonham, come il padre John contribuì a scrivere "Kashmir"

Il batterista Jason Bonham ha annunciato un paio di settimane fa che festeggerà il 50esimo anniversario dell'album “Physical Graffiti” dei Led Zeppelin suonando l'intero doppio disco in tour con la sua band.
Come racconta in una intervista per l'UCR Podcast, ci sono alcune ragioni per cui “Physical Graffiti” è il suo album preferito degli Zeppelin, a partire da uno dei suoi brani più noti, "Kashmir". La canzone presenta una sontuosa performance alla batteria di suo padre, il batterista dei Led Zeppelin John Bonham. "'Kashmir', è stata ispirata da un giovane batterista che tornava da una pinta all'ora di pranzo, cantando al chitarrista (Jimmy Page, ndr). Mio padre non sapeva suonare nessun altro strumento se non la batteria. Spesso, quando vedi i crediti di scrittura di papà, c'era una band vicino a lui che capiva cosa cercava di trasmettere. 'Out on the Tiles' (dall'album “Led Zeppelin III” del 1970, ndr), cantò qualcosa a Jimmy e Jimmy ovviamente riusciva a capire cosa cercava di trasmettere. Quindi adoro quell'aspetto di 'Physical Graffiti' e di 'Kashmir', una canzone che è nata con mio padre che diceva, 'Ho questa idea di questa ripresa.' Dico sempre, 'Non aver mai paura di provare a scrivere. Se non sai suonare uno strumento, canticchia l'idea a qualcuno che possa capire cosa stai cercando di far passare'".
Jason Bonham rassicura i fan che quando verranno ad ascoltare “Physical Graffiti” dal vivo, sarà un'esperienza. "Non voglio che sappiate cosa sta per succedere. Suoneremo l'intero album, ma non necessariamente nel giusto ordine. Chi vorrebbe mettere 'Kashmir' così presto nel set? Penseremo molto per renderlo più uno spettacolo, quindi non è così ovvio, ma rimarrete comunque sorpresi e compiaciuti. Questo è un altro obiettivo, rendere felici le persone con la scelta degli arrangiamenti... alcune di queste canzoni non le abbiamo mai suonate dal vivo. Quindi mettere insieme lo spettacolo è una cosa fondamentale anche per far funzionare tutto visivamente. L'intero concept del poster del tour e dell'edificio nella sabbia, è stato ispirato da 'Il pianeta delle scimmie', quando Charlton Heston vede la Statua della Libertà che spunta dalla spiaggia e dice, 'Idioti, l'avete fatta saltare in aria'. C'è anche un po' del Mago di Oz. È come se con il tornado la casa fosse stata sollevata e lasciata nel mezzo del deserto del Sahara. Questo per dargli l'elemento di "Kashmir" e la magia dei Led Zeppelin."